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SEL SORA: Coletta, Meglio e Petricca la musica non cambia….

Prima i fossi, oggi le biciclette. La sostanza non cambia.

La politica locale continua con polemiche tra personaggi per apparire migliori nei confronti dell’associazione di turno con lo scopo di ottenere in seguito uno scambio elettorale…Gli anni passano ma la politica locale e i suoi modi rimangono intatti.

Mentre le città limitrofe crescono anche in senso turistico, esempio i diecimila che hanno affollato le piccole strade di Castelliri ieri sera per la prima di Tarantelliri, Sora assiste desolata  al dibattito di basso livello provocato dai litigi e capricci di piccoli uomini come Coletta, Petricca e Meglio. E pensare che Petricca e Coletta qualche anno fa andavano a braccetto sotto l’ala protettrice del “don Casinelli”.

Tutto questo a discapito di uno sviluppo che manca da troppi anni alla città di Sora. Vince come al solito il personalismo, e anche il centro sinistra non riesce a fare quadrato intorno ai progetti, le idee e alla sua comunità. Il prerequisito è De Donatis, piuttosto che Lombardi. Ma i progetti?le idee?? una base di cittadini che partecipano attivamente??

La sinistra anche a Sora sta commettendo degli errori gravi che ci fanno tornare indietro con la memoria quando un certo Berlusconi vinceva senza faticare. Una sinistra, a parte noi, che quando si trattava di difendere i lavoratori delle cooperative sociali è caduta in un silenzio assordante. Una sinistra che non riesce ad inserirsi nel dibattito tra commercianti ed amministrazione permettendo che la lobby dei commercianti vincesse ancora una volta azzerando l’isola pedonale. Una sinistra debole che non riesce a cambiare la cultura a questa nostra città e si lascia preda dei personalismi.

Una sinistra che permette di essere gestita da persone che neanche conoscono la strada per Sora se non attraverso l’utilizzo di un navigatore.

E’ necessaria una rivoluzione interna, solo così possiamo presentare una alternativa credibile al popolo e poter sperare di portare il cambiamento sperato ormai da troppi, troppi anni.

Marco Urbini – Iscritto a SEL